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PALAZZO DUCALE

 Ubicato in via Roma (antica via Palazzo) il Palazzo Ducale costituisce uno dei monumenti storici del nostro comune. Realizzato nel XV secolo l’edificio venne iniziato dai Monforte e completato per volere di Faustina Colonna.

 

Si tratta di un complesso a pianta quadrata disposto intorno ad un cortile della stessa forma. La facciata principale è volta a nord e risulta scandita da aperture di forma quadrata e rettangolare: alle porte rettangolari delle botteghe e del corpo di guardia (poste a piano terra) si alternano le finestre quadrate dell’ammezzato sormontate da maestosi finestroni del piano nobiliare. A tali finestroni si sovrappongono altre finestre cieche e di forma quadrata dell’ultimo ordine e rettangolari nell’ala del Duca. Ad esclusione delle porte del piano inferiore le finestre presentano cornice di piperno scuro; la sommità della facciata è scandita da una romanella di archetti in muratura sorretti da mensole di piperno.

Il piano terra vi erano botteghe e vani predisposti alla raccolta/conservazione di legumi e cereali che affluivano dalle fattorie del feudatario e dall’orto/giardino sito in via Pomaro. Ad est del portone si trovavano i locali della del corpo di guardia. Nei sotterranei era posta la Cantina del Duca ampia oltre mille metri quadrati e dotata di enormi cisterne sotto il pavimento per la raccolta del vino in caso di rottura delle botti.

Il piano nobiliare, di proprietà del Duca, presenta dimensioni maestose fin dal primo ambiente. Il Salone d’onore detto di Re Ferdinando II (a seguito della visita del Sovrano nel 1835) è lungo 22, 80 m ed alto 12,60 m. Illuminato da ampi finestroni, il salone, presentava in origine affreschi a fiorami (come si evince da qualche frammento ancora oggi visibile) sostituiti successivamente con una scenografia a tempera raffigurante loggiati ed archi gotici. Tale sala ospitava la quadreria, armature, statue e pilastri con busti. Al salone d’onore seguiva il salotto di ricevimento ed il salottino privato del Duca. Dal salottino si accedeva ai locali del sottotetto alcuni dei quali adibiti a camere da letto. Dal salotto si apriva sul lato sud l’accesso all’ala ovest dove vi era soggiorno, sala da pranzo, alcova e servizi igienici. L’ala est era occupata dal Quarto del Marchese, dedicato ai secondogeniti, costituito da grandi camere con cucine nel sottotetto e come il piano nobiliare aveva accesso dal grande scalone che saliva dal cortile all’ala est. Il Quarto del Marchese ed il piano nobile avevano in comune un terrazzo che affacciava sullo splendido giardino all’italiana.  Al giardino seguiva il Pomaro: un immenso orto-frutteto tra i primi esempi del meridione di una struttura produttiva annessa ad una grande dimora feudale. Il Pomaro era servito da un grande acquedotto sotterraneo che alimentava anche il Palazzo ed il convento Agostiniano.

Presso il portale d’ingresso, colonne con catene ed una lapide ricordano la visita che S.M. il RE Ferdinando II il dì 7 maggio 1835 venendo dalla Real villa di S. Leucio in compagnia dell’augusto germano il principe D. Antonio, a cavallo in ore quattro onorò di una sua visita il Duca di Roccaromana Lucio Caracciolo suo capitano delle reali guardi del corpo.  Nel portale, in alto, è presente lo stemma dei Caracciolo- Paternò.

 

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