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Nei giorni scorsi, a seguito di una lunga riunione, gli uffici preposti hanno stabilito la rimozione dei contenitori privati (solitamente gabbie in ferro o legno) posizionate davanti le abitazioni ed utilizzate impropriamente per depositare rifiuti che puntualmente finiscono per essere ammassati ed indifferenziabili. Una scelta di buon senso dettata dall’esigenza di innalzare e migliorare, per il bene collettivo, la percentuale della raccolta differenziata

.Pur avendo già raggiunto percentuali molto elevate abbiamo nostro malgrado constatato che la notevole presenza di questi contenitori privati, solitamente in ferro o in legno, nei quali viene riposto ogni genere di rifiuto, costituisce un grosso ostacolo e un danno irreparabile per ottenere un’ottimale differenziazione; tutto ciò incide in maniera molto pesante  sugli ulteriori costi che il Comune è costretto a sostenere per lo smaltimento. Tutto ciò senza contare la questione del decoro urbano.  Sappiamo che alla base del sistema di raccolta vi è stata ormai da tempo la rimozione dei contenitori pubblici del Comune perché, giorno per giorno, sia l’operatore a prelevare “porta a porta” la specifica frazione di rifiuto.

Con queste gabbie, proliferate in maniera incontrollata nel tempo, si verifica di fatto l’anomala “sostituzione” del vecchio cassonetto pubblico con dei micro cassonetti privati e ciò produce danni su vari livelli: anzitutto si finisce per accumulare in quel contenitore tutte le frazioni di rifiuti differenti (dall’umido alla carta insieme al cartone, alla plastica ecc.). Questo fenomeno, specie in estate, costituisce un potenziale danno alla salute pubblica. Inoltre l’immondizia in alcuni casi non è neppure di provenienza della stessa famiglia impedendo al personale della P.M. di svolgere il relativo controllo. Al momento del prelievo l’operatore della raccolta è costretto a differenziare per estrarre dalla gabbia la frazione di quel giorno e, quando va male, (molto spesso) preferisce raccogliere tutto insieme, per grandi quantità, soprattutto il martedì (giorno dell’indifferenziata) in questo modo si verifica l’aumento esponenziale di quantitativo non differenziato, un esorbitante aumento dei costi e la corrispondente riduzione delle percentuali di differenziata. Addirittura la ditta che si occupa della raccolta ne riceve un indiretto “favore” perché lavora di meno (raccogliendo tutto assieme) e noi tutti ci danneggiamo come cittadini. Come Comunità dobbiamo avere l’obiettivo di ridurre al massimo il quantitativo globale dei rifiuti conferiti in discarica privilegiando il recupero dei materiali riciclabili attraverso l’innalzamento del livello della raccolta differenziata così da tendere alla riduzione anche dei costi di smaltimento oltre a tutelare la salute collettiva. Ed occorre consentire il controllo da parte delle Autorità competenti nella prospettiva di ottimizzare il servizio di gestione rifiuti. Insieme accogliamo queste innovazioni come momenti di crescita collettiva, e facciamo la nostra parte per difendere i nostri interessi comuni evitando di fare “regali” non giustificati alle discariche, alla ditta, e consentendo agli operatori deputati di poter effettuare i dovuti controlli.

Il SINDACO E L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE

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