Chiesa di Sant'Agostino
La Chiesa di Sant’Agostino è ubicata nell’ omonima piazza sui resti, probabilmente, di una cappella anteriore al X secolo e intitolata a Santa Maria della Carità.
Nel 1461 fu fondato il convento agostiniano con annessa chiesa per volere della feudataria Giovanella di Celano, madre di Nicolò Monforte.
L’edificio chiesastico in stile gotico fu depredato durante il sacco dato a Pietramelara da parte degli Aragonesi e Veneziani, sotto la guida di Fabrizio Colonna, il 12 Marzo 1496. Nel XVIII secolo gli Agostiniani demolirono e ricostruirono il complesso chiesa-convento, per poi subire la confisca nel 1806. Successivamente il convento fu adibito a Municipio e a metà degli ’30 fu trasformato in carcere mandamentale della pretura di Pietramelara. La chiesa fu chiusa a seguito degli eventi tellurici del 1980 e 1984 per essere, dopo il restauro, riaperta al culto nel 1990.
La chiesa attuale di S. Agostino, nonostante la profonda ristrutturazione, conserva sostanzialmente i volumi tardogotici originari. La facciata timpanata è contraddistinta da due ordini di paraste. Il portale, anch’esso timpanato, si apre fra due coppie di lesene sormontate da capitelli corinzi che sostengono un cornicione. L'ordine superiore è ornato da due coppie di lesene meno slanciate separate da una finestra quadrangolare con architrave decorato con un mezzo busto d’angelo. L’edificio consiste in un’unica navata lunga e in un presbiterio di forma quadrangolare. Il campanile del 1765 presenta uno stile orientale con tetto a pagoda e capitelli con volti dai lineamenti orientali.
Non vi è dubbio che la chiesa di Sant'Agostino è anche uno scrigno d'arte, perché ospita un notevole patrimonio artistico costituito da dipinti e preziose statue in legno. Questi capolavori sono ben posizionati nella navata luminosa che caratterizza questo edificio ecclesiastico. In particolare, si tratta di opere del '700 di grande valore artistico, tra le quali si inseriscono: San Benedetto attribuito a Paolo de Matteis, una Madonna con Bambino che dà la cintura a Santa Monica” attribuita al Solimena ed una Gloria di S. Domenico di Agnesa La Corcia.
Opera di particolare interesse è la statua del Santo realizzata ad Ortisei dal maestro scultore Vincenzo Giacomo Mussner nel 1995 su ordine della famiglia Marandola di Pietramelara, che l’ha donata alla chiesa il 28 agosto del 1995, in occasione della prima celebrazione della festa del Santo Protettore.
A questo si aggiunge la scultura lignea di Sant’Antonio Abate ed un meraviglioso gruppo raffigurante la Pietà in legno policromo formato dalla “S. Addolorata col figlio morto tra le braccia ai piedi della croce in compagnia dell’Arcangelo Giovanni”, donata nel 1853/54 e scolpita da Angelo Testa.